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Open Scuola - Notizie

19/03/2021

Scuola, didattica all’avanguardia alle medie grazie ad aule “Steam”

Proposta Confindustria per 7.300 edifici: qui le competenze indispensabili alle future professioni

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Il nome del progetto, “Steam space”, racconta la nuova centralità che si vuole attribuire alle materie tecniche a cui si aggiunge però anche l’arte. Un progetto nato dal confronto tra Confindustria, la task force sulla riapertura delle scuole presieduta dall’attuale ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e una serie di attori qualificati, ed è centrato sul rilancio delle scuole medie italiane attraverso una “nuova didattica”, fondata su multidisciplinarità e sull’uso dei laboratori.

Gli Steam Space proposti dal progetto sono pensati come futuro punto di riferimento strutturale negli edifici scolastici della secondaria inferiore: spazi dove alunni e insegnanti potranno formare in maniera unica e innovativa le proprie competenze STEM (acronimo che in inglese sintetizza materie come scienza, tecnologia, ingegneria, matematica). Competenze sempre più richieste dal mondo del lavoro, e indispensabili per le professioni di domani.

Il concept, messo a punto da un architetto, prevede tre moduli da 60 metri quadri complessivi, destinati a ospitare gruppetti di 15 studenti con tre professori di supporto. Lo spazio è stato progettato con due pareti cieche e due completamente trasparenti e parzialmente apribili.

I numeri

Una prima fase sperimentale prevede la costruzione di 200 Steam space in altrettante scuole medie, dieci per ciascuna regione

L’obiettivo finale del progetto, ambizioso, è la costruzione di uno Steam Space in tutte le 7.329 scuole medie italiane: è in fatti in questo ciclo di scuola che ragazzi e ragazze fanno le scelte decisive sui propri futuri percorsi formativi, ed è quindi necessario accompagnare queste scelte in spazi adeguati (nei quali formare gli stessi insegnanti orientatori). Spazi che poi potranno anche essere messi a disposizione delle comunità locali durante i fine settimana, aprendo così le scuole ai territori.

Il costo complessivo dell’operazione che andrebbe a impattare su circa 1,7 milioni di studenti e quasi 200 mila professori si aggira sui 2 miliardi di euro, da coprire con i fondi del Next Generation EU. Il progetto rappresenterebbe poi un rilancio rispetto alla difficile situazione italiana sul fronte delle strutture scolastiche, fattore che limita le possibilità di esperienza e formazione a moltissimi studenti italiani.

 

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