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07/01/2021

UE, ok anche al vaccino Moderna: prime dosi in Italia in una settimana

Si parte con 1,3 milioni di dosi entro marzo, le distribuirà l’esercito. Il 7/1 riunione AIFA

Redazione Open Innovation

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Regione Lombardia

L’Europa autorizza un secondo vaccino contro il Covid-19. Il 6 gennaio è arrivata dall’EMA, l’agenzia europea per il farmaco, l’autorizzazione condizionata per il commercio del vaccino prodotto dalla statunitense Moderna: “È sicuro ed efficace”, ha riassunto in una nota la Commissione Europea.
Questo tipo di vaccino è stato testato su 30 mila persone, e si è dimostrato valido nel prevenire il Covid-19 in chi ha più di 18 anni. L’azienda lo ha definito efficace al 94%, il farmaco Moderna - come già quello Pfizer - utilizza la tecnologia innovativa del RNA-messaggero e deve essere somministrato in due dosi.

Questo significa che presto i Paesi membri dell’Unione potranno contare su altri rifornimenti, oltre a quelli del vaccino Pfizer-BioNTech autorizzato dall’EMA il 21 dicembre: si tratta di 160 milioni di dosi, la metà delle quali verranno consegnate entro settmbre, “un altro strumento per superare l’attuale emergenza”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Ema Emer Cooke.

Ora la ‘palla’ passa agli stati membri: per l’Italia, il via libera della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA - l’agenza nazionale per il farmaco - è atteso per il 7 gennaio 2021 con una riunione che deve stabilire le modalità di utilizzo nel SSN. E le prime dosi del vaccino Moderna dovrebbero arrivare in Italia già la prossima settimana: le previsioni di consegna sono di 100 mila dosi entro questo mese, altre 600 mila a febbraio e altrettante a marzo, per un totale di 1,3 milioni di dosi destinate al Belpaese entro il primo trimestre dell’anno.

Nel caso del vaccino Moderna, poi, il meccanismo di distribuzione sarà nazionale e chiamerà in causa l’esercito, come già per il V-Day del 27 dicembre, giorno in cui in Italia e in Europa erano partite le prime somministrazioni del vaccino Pfizer.

Il farmaco Moderna in particolare non verrà consegnato dalla casa madre - come invece quello della Pfizer, che richiede una complessa catena del freddo dato che va conservato a -80 ° -: sarà invece stoccato nell’hub nazionale di Pratica di Mare e poi trasportato da mezzi militari nei diversi centri di somministrazione.

Nelle prossime settimane si attendono poi sviluppi per le autorizzazioni UE ad altri due vaccini, quello targato Oxford-AstraZeneca e quello della Johnson&Johnson, che nel complesso dovrebbero assicurare all’Europa altre 90 milioni di dosi: contributi indispensabili per arrivare a vaccinazioni di massa in tutti i Paesi membri.

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