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13/01/2020

Ricerca Mario Negri, ecco la proteina che protegge i muscoli nei malati di tumore

La genera l’esercizio aerobico, come la corsa. Si aprono orizzonti per nuove terapie

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Uno studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica Cancers e coordinato dai ricercatori dell’Unità di Disfunzioni Neuromuscolari dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, con il supporto di AIRC e Fondazione Cariplo, dimostra che una proteina (musclin), autogenerata in modelli animali mediante esercizi aerobici, è in grado di contrastare l’atrofia dei tessuti muscolari, ovvero la cachessia, conseguenza di patologie tumorali.

L’IRCCS Mario Negri, eccellenza lombarda di ricerca scientifica fondata nel 1963 da Silvio Garattini, dal 2018 è diretto dal Professor Giuseppe Remuzzi, nefrologo di fama e giurato del Premio internazionale “Lombardia è ricerca” di Regione Lombardia (per sapere di più sul Premio da 1 milione di euro per scoperte nell’ambito delle Life Science, assegnato a novembre al Teatro alla Scala, leggi qui).

Un problema rilevante

Si stima che la cachessia tumorale si verifichi tra il 50-80% dei pazienti in relazione ai diversi tipi di cancro e porti alla morte in circa il 20% di essi, attraverso una massiccia perdita di massa muscolare. A causa della cachessia, infatti, l’infiammazione sistemica aumenta comportando elevati livelli, tra l’altro, del fattore di necrosi tumorale α (TNFα). In base allo studio del Mario Negri, dunque, l’esercizio fisico può contrastare la cachessia nei pazienti oncologici, riducendo l'infiammazione sistemica, aumentando la massa muscolare e/o alterando il profilo metabolico delle fibre.

“In caso di tumore – spiega Rosanna Piccirillo, capo dell’Unità di Disfunzioni Neuromuscolari ed esperta di cachessia tumorale - l’esercizio fisico aerobico comporta una ridotta perdita della massa muscolare con un recupero della presenza della proteina musclin - la cui produzione cala nei malati di tumore - nel muscolo e nel plasma, indicando come tale proteina sia un fattore importante nella protezione dalla cachessia tramite esercizio fisico. In caso di mancanza della proteina musclin, infatti, è evidente una maggiore perdita muscolare a seguito di crescita tumorale”.

Gli orizzonti aperti

“La nostra ricerca - aggiunge Andrea David Re Cecconi - è partita dall’ipotesi che l’esercizio aerobico (come la corsa) potesse contrastare la cachessia tramite la secrezione di sostanze chiamate miochine da parte dei muscoli che supportano l’apparato scheletrico. È interessante notare che in base al nostro studio la proteina musclin non è generata nel muscolo in seguito a esercizio fisico anaerobico come il sollevamento pesi, ma solo aerobico”. “Ora stiamo cercando di capire - aggiunge Mara Forti - se, oltre a musclin, altre miochine possano avere il medesimo ruolo protettivo contro l’atrofia muscolare indotta da tumore”.

“Infine - conclude Rosanna Piccirillo - il trattamento locale con musclin a livello del muscolo tibiale, in caso di perdita della massa muscolare (cachessia), ha permesso di limitare la riduzione delle fibre muscolari. Questa evidenza apre nuovi orizzonti per una nuova, possibile terapia per contrastare la cachessia e allungare la vita dei pazienti oncologici. Tramite infusione, infatti, musclin potrebbe risultare benefico per i malati di cancro che non possono praticare esercizio fisico aerobico”.

Qui il link allo studio pubblicato.

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