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10/09/2019

Con GENPAC i generatori diventano green grazie a una valvola antivuoto

Il progetto finanziato da Regione con fondi Frim Fesr per ‘convertire’ i motori

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Produrre energia sempre pulita e rispettosa dell’ambiente è un traguardo futuribile, già centrato dal prototipo del generatore GENPAC. È Il prodotto finale di una ricerca della Synecom di Stezzano (BG), finanziata per quasi 240 mila euro da Regione tramite il bando LINEA R&S PER MPMI (FRIM FESR 2020).

Il progetto mirava a sviluppare una soluzione tecnologica per la generazione di energia, che riducesse in maniera considerevole le emissioni di agenti inquinanti nell’atmosfera partendo dall’ottimizzazione del ciclo dell’energia. Un risultato ottenuto grazie all’aria compressa.

La valvola che fa la differenza

I generatori convenzionali sono per lo più alimentati con diesel, si basano su combustibili fossili e sono a elevato rischio ambientale. Il progetto finanziato si basa sui risultati preliminari delle attività di ricerca e sviluppo svolte dalla Synecom e dai suoi partner tecnologici.

L’elemento chiave del sistema è rappresentato dalle “valvole antivuoto” applicate al nuovo motore. La loro apertura permette di ottimizzare il completamento del ciclo di espansione grazie all’aspirazione di aria dall’ambiente esterno, evitando quindi punti morti in fase di fine corsa del pistone.

Il prototipo del generatore GENPAC ha due elementi di base, il motore e l’alternatore collegato all’albero motore. Il motore utilizzato nel progetto è un motore convenzionale per generatori alimentato a combustibile fossile a media velocità quattro tempi, sul quale vengono applicate le modifiche tecniche che riguardano principalmente la testata motore. La soluzione proposta da Synecom srl nel progetto GENPAC si basa infatti su una testa motore costruita secondo il brevetto AIR POWER, che, una volta sostituita a quella originale, permette al motore di essere alimentato ad aria compressa.

I vantaggi

Il fatto che le modifiche principali rispetto ai tradizionali generatori riguardino solo la testata motore permette di mantenere inalterate le dimensioni originali del motore e di non dover progettare un nuovo motore per ogni linea di prodotto, cosa che comporterebbe elevati costi industriali.

L’obiettivo è quello di mettere a punto un ciclo motore a due fasi (espansione e scarico di aria) dotato di valvole antivuoto e ad altissima efficienza energetica (circa il doppio di un motore endotermico convenzionale), ossia un propulsore trasformato a due tempi in grado di creare un'espansione ogni 1/2 di giro dell’albero motore. Quindi, a parità di capacità e numero di giri del motore, l’aria compressa, per sviluppare la stessa potenza di un propulsore a quattro tempi, richiederà solo la metà della pressione effettiva media (PEM), rispetto a un motore a benzina comune.

Per info e contatti: paolo.peri@synecom.it.

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