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Storie di innovazione

30/03/2018

Con UserBot l’Intelligenza Artificiale impara dall’uomo in chat

Ospitata in PoliHub, incubatore del PoliMi, la start up milanese ha sviluppato una propria tecnologia in ambito IA per rivoluzionare l’assistenza clienti in ecommerce, finance, sanità e retail

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Una combinazione perfetta tra Intelligenza Artificiale (IA) e intervento umano. Questo il cuore di Userbot, start up milanese - ora ospitata dall’incubatore PoliHub - che ha sviluppato una propria specifica tecnologia in ambito IA, attualmente utilizzata in ambito assistenza clienti. I settori che ne possono trarre maggiore beneficio sono quelli attinenti a ecommerce, finance, sanità e retail.

La neo-impresa, spin off di Mobixee Ltd e parte del gruppo Comunicatica, unisce attraverso la sua piattaforma online as a service (SaaS) i vantaggi degli automatismi robotici al classico supporto umano nella gestione dei clienti. Le risposte frequenti vengono automatizzate, mentre l’IA è prediposta per apprendere ed evolversi in base alle risposte degli operatori umani.

Come funziona? La piattaforma crea dei Bot in grado di comprendere il linguaggio naturale – permettendo, tra l’altro, di diminuire i tempi e i costi relativi al Customer Support. Quando il Bot non sa rispondere a una domanda, invita nella chat un agente umano, imparando ciò che dovrà rispondere se la situazione dovesse ripresentarsi in futuro. Un robot che prende lezioni da un essere umano, dunque.

L’INCUBAZIONE IN POLIHIB, ECCELLENZA MONDIALE MILANESE

Sarà PoliHub - riconosciuto come 3° Incubatore Universitario al mondo, secondo l’UBI Global Ranking 2017/2018 - a ospitare nel suo distretto tecnologico creativo Userbot, supportando i piani di sviluppo condivisi dell’azienda, soprattutto attraverso il naturale collegamento del primo con il mondo universitario e, in particolare, con il Politecnico di Milano. La partnership ha l’obiettivo di rafforzare UserBot sotto il profilo tecnologico e di business, spingendo sull’ingegnerizzazione della sua Intelligenza Artificiale proprietaria e sulla protezione legale di questo suo importante asset tecnologico. Il Distretto di Innovazione di PoliHub è alla ricerca costante di progetti imprenditoriali con un team ad alto potenziale, con competenze multidisciplinari, con un prodotto testato nella fase di sviluppo e motivato a scommettere il proprio futuro sul progetto.

COS’E’ UN BOT

Se il termine “Bot” è un’abbreviazione di “robot”, la parola “Chatbot” potrebbe significare “robot chiacchieroni”. Si tratta di utenze automatizzate, programmate per rispondere a determinati input e a conseguenti feedback degli utenti in carne e ossa. Il loro campo d’azione è principalmente quello delle chat di servizi. L’Intelligenza Artificiale è un campo tecnologico in cui la sintesi tra sfide e opportunità costituisce la chiave per un utilizzo etico e sostenibile. Le opportunità offerte dall’IA sono molte. Si va dai sistemi automatici di riconoscimento delle minacce in rete, a strumenti per la gestione razionale dei problemi creati da catastrofi naturali.

Per quel che riguarda la Pubblica Amministrazione, in particolare, l’IA può essere utilizzata nel sistema sanitario, scolastico, giudiziario, nel pubblico impiego, nella sicurezza e più in generale nel rapporto con i cittadini, come suggerito anche nel primo Libro Bianco sull’IA, presentato di recente. L’ampia possibilità di utilizzo impone quindi studi sull’etica, sulla sicurezza e sugli impatti sociali connessi: studi che rientreranno tra le aree di indagine più urgenti dei prossimi anni.

FORO REGIONALE PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

Lo sviluppo dell’AI richiede anche la creazione di nuovi meccanismi di decision-making che includano direttamente i cittadini. L’obiettivo è garantire la sostenibilità dell’AI sotto diversi punti di vista: dall’impatto ambientale all'occupazione, fino alla dignità della persona umana e al rispetto dei diritti degli individui. La nascita del Foro regionale lombardo per la ricerca e l’innovazione - i cui dieci membri sono stati nominati a gennaio, selezionati tra più di 150 candidature da tutto il mondo - è un passo nella direzione di portare in Italia, a partire dalla Lombardia, strumenti avanzati di consultazione pubblica sui temi di frontiera dell’innovazione.

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