Luigi Rosati

Luigi Rosati

Pubblicato il 26/05/2018

Pubblicata il 26/05/2018 alle 18:48
Ultimo aggiornamento: 18/09/2018 alle 17:20
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Non si tratta di una vera e propria novità ma ora, dopo gli annunci ufficiali, il censimento permanente è alle porte. Tra settembre e ottobre ci sarà la prima campagna censuaria su popolazione e abitazioni basata sul nuovo modello, già sancito da una aggiornamento normativo e esposto nelle sedi scientifiche e politiche da Istat con una serie di convegni e seminari.

Fino ad oggi il censimento della popolazione veniva fatto ogni undici anni con una campagna di rilevazione sull’intera popolazione. Questa fotografia scattata con un intervallo di tempo così ampio e con una approccio metodologico tradizionale non riesce più a rispondere alle esigenze del Paese e dei cittadini ma, più che altro, è lontanissima dai nuovi modelli metodologici e tecnologici a disposizione.

Gli open data aprono la strada ad una data-driven society in cui informazioni e dati sono il “petrolio del futuro”, generano conoscenza, valore e produzione. Inoltre la società della digital transformation impone la necessità di presidiare i continui mutamenti e dinamiche che caratterizzano tutti gli aspetti delle comunità.

Proprio per questo il censimento diventa permanente: la rilevazione sarà campionaria e coinvolgerà ogni anno circa 1 milione e 400 mila famiglie in 2.700 comuni. In particolare 1.100 comuni saranno interessati ogni anno mentre altri 1.700 saranno coinvolti solo una volta in quattro anni; in questo modo dal 2018 al 2021 tutti i comuni saranno interessati.

I censimenti economici - imprese, istituzioni non profit, PA - già dal 2016 sono diventati permanenti e campionari, con decorrenza triennale.

Il nuovo censimento consentirà di sfruttare al meglio le tecnologie open data, integrando la gestione degli archivi con le rilevazioni campionarie; inoltre il censimento va inserito nel modello dell’ANPR, anagrafe nazionale popolazione residente, vera innovazione digitale nella gestione dei dati sulla popolazione e che si baserà sull’integrazione degli archivi pubblici. L’ANPR è uno dei punti chiave del codice dell’amministrazione digitale, programma emanato dall’AgID.

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