Luigi Rosati

Luigi Rosati

dalla community Smart Healthcare

Pubblicato il 14/09/2017

Pubblicata il 14/09/2017 alle 11:31
Ultimo aggiornamento: 03/01/2019 alle 08:16
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La sanità del futuro (prossimo) è nella interconnessione di sistemi digitali in grado di fornire servizi medici più efficaci e di migliorare l’esperienza di cura e assistenza dei pazienti. Ed è anche un settore in cui le big companies digitali (le nuove grandi sorelle dell’economia mondiale) stanno facendo convergere investimenti miliardari.

All’inizio fu la telemedicina che sfruttava le prime evoluzioni della sensoristica e della comunicazione digitale; personalmente ricordo un progetto per il presidio dei lavoratori della pesca, in Sicilia, basato su collegamenti mobile e defibrillatori a bordo dei pescherecci.

Ora la frontiera è quella dell’utilizzo di diverse tecnologie abilitanti, in primis l’IoT come pure i Big Data e l’interoperabilità di sistemi informativi (grazie al Cloud e ai device diffusi). E la connected health amplia il presidio (e il mercato) sanitario ben oltre le mura delle strutture ospedaliere e degli studi medici: la frontiera tra medicina e wellness diviene sempre più complessa e temi come il patient engagement o l’aderenza terapeutica coinvolgono sfera medica, individuale, sociale (e - perché no? - amministrativa e politica).

Tale complessità - e ambiguità, anche normativa oltre che disciplinare - ha consentito un ingresso facilitato in questo mercato a soggetti nuovi e diversi. Basti pensare alle tante App che - partendo da soluzioni per l’healthcare - hanno fatto breccia in ambito sanitario. E con esse si sono fatti avanti giganti come Google o Apple, sparigliando le carte grazie alle potenzialità tecnologiche ed economiche in possesso.

Ma lo scenario non è, per questo, negativo. Anzi: nuovi approcci e, più che altro, nuove soluzioni hanno permesso lo sviluppo di innovazioni a tutto vantaggio delle persone come pure degli operatori e delle organizzazioni. Si è come scardinata una porta che teneva il settore sanitario chiuso nel suo specifico, consentendo così una contaminazione che non è solo tecnologica ma anche di approccio e processo. Basti pensare al lavoro che in questo periodo sta svolgendo Donald Norman - guru dell’interaction design - nella trasformazione dei modelli organizzativi in ambito ospedaliero (nello specifico a San Diego).

 

Risorse

https://www.key4biz.it/dcx-connected-health-smartphone-futuro-della-medicina/199782/

https://blog.neosperience.com/connected-health-technology-shapes-the-future-of-healthcare

http://www.connectedhi.com/

http://www.jnd.org/dn.mss/uc_san_diego_postdoc.html

 

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